D-Face: lo street artist del #POP su Instagram

A Las Vegas, ph. @jwilcox79
A Las Vegas, ph. @jwilcox79

E’ sempre sorprendente quando scopro nuovi artisti. Dà una scossa di energia che, chi vive di arte, conosce benissimo.

Lo street artist di cui si parla oggi di carica energica ne regala parecchia, anche perché pare sia uno dei più prolifici urban artist contemporanei della sua generazione. Artista versatile, usa diverse tecniche e mezzi (dallo spray, ai collage, alla plastica, al ferro) con uno stile sempre più definito e riconoscibile, pienamente incanalato nel filone POP più puro, combinato alle influenze del mondo skate, quello grafico delle illustrazioni e del lettering e di quello punk rock, perfino un po’ metal.

Il suo stile è POP(ular) per eccellenza. Nei suoi lavori presenza costante è l’omaggio al grande atista Roy Lichtenstein, del quale riprende lo stile a fumetti e i personaggi dell’America degli anni ’50, smitizzando tali modelli iconografici, che vengono volutamente privati del romanticismo e del pathos che caratterizzava quei tempi. Le bellissime donne disegnate da D-Face ora baciano uomini che hanno facce decrepite con scheletri in evidenza, ai quali si avvicinano con una tale disinvoltura che, per la verità, crea (volutamente) un senso di repulsione. Ma al pubblico, D-Face piace molto. Numerosissimi sono i suoi lavori in giro per il mondo, molte le sue mostre in gallerie d’arte, collaborazioni con prestigiose riviste e un contributo per la copertina dell’album “Bionic” della artista Christina Aquileira. Britannico di nascita, Dean Stockton ha trovato la sua vocazione come dissacratore della realtà e dei miti, anche viventi, che generano lontananza dal resto della popolazione. Lo si evince bene dalla raffigurazione della Regina d’Inghilterra con tanto di alette, linguaccia e teschio che esce dalla faccia. Come era già successo per gli artisti pop anni ’70/’80, D-Face è diventato un artista di richiamo, richiestissimo, riuscendo anche contro la volontà dei suoi genitori, a vivere della sua arte, se si pensa che vende regolarmente le sue opere per Christie’s, Sotherby’s e Bonham’s.

Qual è in fondo la ragione che lo spinge a dipingere? Lo spiega lui stesso:

“Volevo incoraggiare le persone a non “vedere” soltanto, ma ad osservare cosa circonda loro e le loro vite, riflettendo sulla nostra cultura popolare sempre più bizzarra, ripensando e riplasmando le figure e i generi culturali per considerare il nostro apparire in evidente consumo. Un vaso di Pandora di dolcezze agrodolci, dolce sulla superficie, ma con uno sconosciuto, scomodo sapore al di sotto.”

Penso che riconoscerei i suoi lavori in qualunque parte del mondo, per ora mi accontento di guardali sul suo profilo instagram ufficiale @dface_official.

 

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