Iger della settimana // Eolo Perfido

Eolo Perfido è un giovane e brillante fotografo romano di origini francesi. Docente per Leica Akademie Italia, specializzato in ritratti e street photography Eolo, ragazzo all’apparenza tranquillo e riflessivo, è sicuramente uno dei più interessanti fotografi italiani di fama internazionale.

Le sue immagini sono apparse su numerose riviste importanti come The New York Times, Communication Arts, Panorama First, Vision, Vogue Russia, GQ Russia, L’Espresso. Rappresentato da un’agenzia fotografica di Milano (Sudest57) nel corso della sua carriera ha avuto l’opportunità e l’onore di assistere, durante alcuni servizi in Europa, Africa, Asia e Sud America, importanti fotografi come Steve McCurry, Elliott Erwitt, Eugene Richards e James Nachtwey.

Luca Di Giovanni © Eolo Perfido
Luca Di Giovanni © Eolo Perfido

Descrivi te stesso: nome, lavoro e sogni.

Eolo Perfido, 42 anni, fotografo. Ho uno studio fotografico a Roma dove ci occupiamo di fotografia di ritratto, pubblicitaria e formazione fotografica. Mi sento appagato da quello che sto facendo e mi ritengo una persona fortunata. Ho l’opportunità di portare avanti la mia professione affiancato da un team di persone molto valide. La nostra è diventata una professione molto difficile. Spesso mi confronto con amici e colleghi e scopro che tutti siamo costretti a lavorare a ritmi anche di 15 ore al giorno. Il mio sogno è quindi forse banale, ma per me molto prezioso, ovvero riconquistare un po’ di tempo per me per stare con le persone che amo, essere felice e sereno.

Quando ti sei avvicinato al mondo della fotografia e perché?

Avevo 28 anni, non avevo mai preso in considerazione il mondo della fotografia, amavo il mondo delle illustrazioni e del fumetto ma non avevo particolari doti al riguardo. Ebbi la fortuna di assistere un mio amico fotografo mentre scattava dei ritratti e rimasi folgorato dal risultato. All’epoca facevo un altro mestiere che amavo molto. Comprai una macchina fotografica e mi misi a studiare da solo, senza pensare che sarebbe diventato il mio nuovo lavoro. Come tutti gli innamoramenti la fotografia è stata per me, almeno nei primi anni, una vera e propria ossessione.
Avendo già avuto altre esperienze lavorative e quindi percorsi di auto apprendimento, ho potuto dedicare alla mia crescita tutta la consapevolezza, la dedizione e lo studio necessari. Non lasciai subito il mio vecchio lavoro proprio perché questa disciplina necessita di risorse economiche iniziali che non mi sarei potuto permettere senza un entrata fissa.

Street a Milano © Eolo Perfido
Street a Milano © Eolo Perfido

Che genere di fotografia prediligi? C’è un fotografo in particolare che ami e perché?

Mi piace molto il ritratto, sia in studio che da strada. L’elenco di fotografi che apprezzo è infinito. Basterebbe guardare la mia libreria per scoprire che ci sono tantissimi autori a me cari. Quando riesco e trovo materiale dedico le mie letture alle loro biografie o seguo le loro esperienze che condividono su Internet. Nel tempo ho scoperto che trovo molto stimolante conoscere i percorsi dei fotografi che apprezzo oltre che ovviamente le loro immagini. Dopotutto dietro ogni foto c’è un uomo e sono attratto dalle loro storie. Ho da poco finito di leggere un libro che mi piacerebbe consigliare ai vostri lettori perché l’ho trovato molto interessante: Road to Seeing di Dan Winters.

Parliamo dell’evoluzione della fotografia: come sta cambiando? E’ difficile trovare nuovi talenti?

Accedere all’atto del fotografare è diventato molto più facile. Le reflex moderne sono dei “supercomputers” e questo aiuta chi non ha particolari abilità tecniche, ma come potrai ben immaginare creare una buona foto è tutta un’altra cosa. Dopotutto non è il word processor con il correttore grammaticale a fare lo scrittore no?
Viviamo comunque un’epoca dove c’è un abbondanza di immagini, dove si è sviluppata una maggiore capacità di lettura e comprensione dei requisiti minimi per fare una foto decente. Il livello medio è quindi aumentato non solo quantitativamente ma anche qualitativamente. Ci sono inoltre molti bravi fotografi emergenti anche se è molto difficile accorgersi di loro se non li si cerca con attenzione nella gran quantità di “rumore di fondo” della rete. Questo tsunami di fotografi amatoriali che hanno invaso il mercato ha sicuramente frastornato chi ha scelto la fotografia come mestiere, mettendo in difficoltà molte realtà affermate. Ogni forma di resistenza però è inutile, quando arriva l’onda anomala l’unica cosa che puoi tentare di fare è prendere un surf e tentare di cavalcarla meglio degli altri. L’unico modo di sopravvivere in questa abbondanza di offerta è la qualità è l’unicità del proprio lavoro.

Portfolio Clownville © Eolo Perfido
Portfolio Clownville © Eolo Perfido

A un giovane che vuole fare questo lavoro cosa consiglieresti?

Oggi, per poter fare questo mestiere, il saper fare delle buone fotografie è solo un requisito minimo. Ad un giovane consiglio di non dedicare energie solo alle proprie produzioni fotografiche ma di imparare a diventare un imprenditore fin da subito. Perché rendere sostenibile la propria attività deve andare di pari passo alla propria crescita creativa. Non c’è niente di più brutto di fare quello che ti piace e dover smettere perché non si riesce ad arrivare a fine mese. E’ un periodo storico difficilissimo per tutte le libere professioni. Purtroppo il fallimento economico porta spesso a spegnere il fuoco di veri e propri talenti. Ne ho conosciuti tanti veramente molto bravi che per difficoltà organizzative, a volte anche caratteriali o perché troppo giovani, non sono riusciti a sviluppare il loro percorso. Se dovessi dare dei consigli in questo periodo di incertezza mi sentirei di invitare giovani aspiranti fotografi a studiare l’inglese molto bene, a crearsi una rete di contatti di qualità attraverso attività anche collaterali alla fotografia e se possibile fare delle esperienze fuori dall’Italia. Alcuni miei amici professionisti che non trovavano fortuna nel nostro paese, ma anche miei studenti di fotografia, hanno fatto la scelta coraggiosa di spostarsi in paesi in via di sviluppo trovando fortuna sia economica che professionale.

In questi anni di lavoro come fotografo avrai fatto esperienze emozionanti, qual è stata quella che ricordi maggiormente e perché?

Sono tanti i momenti che ricordo con piacere. Tra i più significativi fu quando iniziai a fotografare e a percepire il potenziale delle mie foto. La realizzazione della mia prima campagna pubblicitaria, è stata forse la mia prima vera sfida importante. Ero stato incaricato da una grossa multinazionale e avrei dovuto fare alcuni scatti ad un personaggio famoso. Non avevo ancora l’esperienza necessaria eppure decisi di prendere l’occasione e mettercela tutta. Avevo a disposizione tre ore per fare le foto e nelle prime due non ero riuscito a farne nemmeno una buona. Ero terrorizzato! Passato l’attimo di panico, aiutato da un amico che in quel momento mi era vicino come assistente, riuscii a calmarmi e a fare comunque un lavoro discreto. Un’altra bella esperienza sono stati gli anni in cui ho avuto l’opportunità di assistere Steve McCurry. Con lui ho girato tutto il mondo, ho partecipato a progetti come il calendario Pirelli, grandi campagne internazionali ed assignments per il National Geographic costruendo così nel tempo un immenso bagaglio professionale, culturale e personale.

Portfolio Butterfly @Eolo Perfido
Portfolio Butterfly @Eolo Perfido

Cosa ne pensi di Instagram? Hai un account? Se sì, puoi dirci il tuo nickname? 

Mi sono avvicinato ad Instagram fin da principio. Inizialmente l’ho trattato come uno dei tanti software per modificare le immagini. Quando poi ha avuto successo ho iniziato a guardarlo come una risorsa, a volte come uno strumento creativo e a volte anche come uno strumento di marketing del mio lavoro. Non faccio assolutamente parte di quella schiera di persone che dicono “instagram ha rovinato la fotografia”. Se ci pensi è la prima volta nella storia della fotografia che il mezzo fotografico non è un device hardware (una reflex o qualsiasi altra macchina per fare fotografie) ma un software. Un vero e proprio strumento “platform indipendent” che secondo me sta spaventando non poco i produttori di macchine fotografiche. Ho trovato interessanti i nuovi aggiornamenti per la modifica delle immagini e della caption. Ha sicuramente un potenziale enorme e a suo modo aiuta a far crescere la cultura fotografica.

Il mio profilo è @epstudio

Utilizzi applicazioni online di photo editing, se si quali?
No, uso solo Instagram e il suo photoeditor interno.

Sei un fotografo Leica quindi non possiamo non parlare brevemente di Street Photography. Ho avuto modo di seguire un tuo workshop e devo dire che la insegni in maniera egregia e riesci a trasmettere bene questa tua passione. Cosa ne pensi del rapporto tra Instagram ed il mondo della Fotografia di Strada ?

Faccio street per passione e perché penso sia uno strumento didattico eccezionale. Unisco quindi il piacere con la ricerca di crescita professionale. Credo sia una disciplina fotografica che può aiutare a crescere qualsiasi genere di fotografo, dal ritrattista al foto giornalista. Costringe a confrontarsi con situazioni fotografiche di ogni genere. A saper leggere la luce ambiente. Ad entrare in relazione con gli altri. Ti fa consocerà meglio il posto in cui vivi. Ti insegna a vedere e a cercare i dettagli che possono rendere straordinaria anche la normalità di tutti i giorni. In più penso che faccia anche bene, é liberatoria! Ho scelto Leica per la mia Street Photography perché avevo bisogno di una fotocamera leggera, poco visibile e dalla resa eccezionale. Quando non ho la fotocamera con me, e magari vedo una scena che vorrei fotografare, il telefono è diventato ormai una valida alternativa. Conosco alcuni bravissimi colleghi d’oltreoceano che stanno sperimentando con successo questa strada e penso che si vedranno sempre più street photographer usare il telefono ed Instagram.

Portfolio Kenia © Eolo Perfido
Portfolio Kenia © Eolo Perfido

Ci sono profili instagram di altri utenti che preferisci o che ci consigli di seguire?

Sto molto attento a chi seguo, solitamente sono amici, colleghi fotografi o altri creativi. Vorrei citare alcuni amici fotografi che negli anni mi hanno aiutato come assistenti di studio e che ora hanno iniziato anche un loro percorso professionale e a cui auguro tutto il bene del mondo:

@lorenzorazzino

@corradomurlo

@kumaniko

@ste_moscardini

Per info, questi sono i siti su cui potete seguire l’attività di Eolo Perfido:

www.eoloperfido.com

www.walkingphotographer.net

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