Inside Out Project. L’arte dentro e fuori

Inside Out Project_Polo Nord
Inside Out Project, Save the Artic. Polo Nord

Servizio a cura di Annarita Dipace e Sara Meledandri

“I wish for you to stand up for what you care about by participating in a global art project, and together we’ll turn the world…INSIDE OUT” cit. JR

Dal desiderio di chiamare a raccolta le persone a partecipare a ciò in cui si crede dandovi forma artistica nasce Inside Out Project, progetto artistico internazionale presentato dallo street artist francese @jr in occasione della conferenza TED (Tecnology Entertainment Design) a Long Beach, in California, nel 2011.

Il progetto

L’idea alla base è quella di dare a tutti l’opportunità di condividere attraverso il personale ritratto, rigorosamente in bianco e nero, una storia, un pensiero di denuncia, un contesto sociale poco conosciuto, con il resto del mondo. Una volta raccolte le immagini, queste vengono stampate e in un secondo momento esposte in spazi pubblici. La fotografia diventa così un’opera pubblica, un’opera di street art di grande impatto sociale attraverso la quale comunicare al mondo.

Dal 2011 a oggi si contano più di 100.000 foto stampate ed esposte in più di 108 paesi.

Tutte le azionei sono documentate, archiviate e visibili sul sito www.insideoutproject.net e sui profili social Facebook e Instagram.

Le azioni

Tra i numerosi progetti ricordiamo quello realizzato a Caracas, in Venezuela, durante il quale sono stati stampati e affissi 220 ritratti di madri che hanno perso un figlio a causa della violenza.

Inside Out arriva ovunque nel mondo e a testimonianza di ciò il progetto realizzato a Malawi, in Africa. Di grande impatto emotivo il racconto di un popolo attraverso i volti della gente di Malawi, fotografati mentre sorridono nonostante la condizione sociale e il contesto economico poco felice in cui sono costretti a vivere.

Un altro straordinario progetto marchiato Inside Out è stato realizzato al Polo Nord nel 2013 in collaborazione con Greenpeace International. Il progetto “Save the Arctic”, così denominato, ha raccolto più di un migliaio di ritratti di membri del movimento, questi stessi sono stati assemblati in modo da creare un grande occhio, successivamente stampato e trasfomato in bandiera. Quest’ultima è stata donata al Polo Nord come segno di lotta contro l’industria distruttiva nell’Artico.

Tra il 2012 e il 2013 Inside Out Project è sbarcato anche in Italia con il progetto “L’Italia sono anche io”, un’azione comunitaria che ha interessato diverse città italiane come Milano, Firenze, Trieste, Reggio Emilia, Cagliari, Crema e Sassari a sostegno del riconoscimento della cittadinanza italiana per gli immigrati presenti nel Paese.

Di recente esecuzione l’azione svoltasi a Palermo “They were before we are now“: 72 manifesti in bianco e nero raffiguranti bambini palermitani, ovvero la società del futuro. Sei righe di volti innocenti che seguendo il nobile esempio di grandi personalità come Falcone e Borsellino, che hanno perso la vita lottando contro la mafia, potrebbero diventare gli eroi del futuro e contribuire a cambiare il mondo.

L’artista

Parigino, classe 1983, il creatore del progetto Inside Out, definisce se stesso un “photograffeur”. In effetti, lo street artist JR, il cui vero nome è a oggi ancora sconosciuto, è riuscito, attraverso l’unione delle sue due passioni – fotografia e graffiti – a trovare il connubio perfetto tra i due mondi. L’artista, che addirittura è stato definito “il Cartier-Bresson del XXI secolo” dal critico Fabrice Bousteau, ha mosso i suoi passi nel mondo dell’arte proprio con la street art, desideroso di lasciare un segno in città negli spazi pubblici (i suoi preferiti erano tetti e vagoni dei treni). La sua storia cambia quando in una stazione della metro a Parigi trova una macchina fotografica e insieme alla sua crew decide di documentarsi durante i loro lavori ai graffiti. A 17 anni, comincia ad attaccare le fotocopie delle sue fotografie in giro per i muri.

Le persone e i loro racconti però lo affascinano da sempre. Con Portraits of a Generation (il primo step del suo progetto 0 “28 mm”) dal 2004 al 2006 cattura ritratti di giovani persone delle periferie “ghettizzate” che stampa in grandi dimensioni, attacca sui muri in diverse banlieu parigine, come segno di denuncia. Il progetto, inizialmente illegale, fu successivamente autorizzato dallo stesso comune di Parigi.

Voglio portare l’arte in posti improbabili []” perché “la strada è la più grande galleria di arte del mondo” dice JR che in questo modo mira a far fruire l’arte anche alle persone che normalmente non entrano nei musei.  Nel 2007 fa di più. Tocca l’annosa questione tra Israeliani e Palestinesi in modo quasi buffo, sicuramente nuovo e positivo, con la sua efficace e incisiva vena di denuncia. Con Face2Face l’artista espone le foto di uomini e donne di entrambi i popoli, in 8 città israeliane e in 8 palestinesi, per evidenziare che tra loro non c’è alcuna differenza. L’artista che ama sperimentarsi con gli “Human Project” proprio perché lui offre visioni nuove che difficilmente emergono dai mass media, si spingerà oltre in performance sempre più grandi, come in Women are Heroes del 2008 per arrivare a Inside Out, progetto che gli è valso il Premio TED del 2011 e la menzione tra i suggested user di Instagram (@insideoutproject ha 78k followers e 13k foto taggate), che lo ha fatto conoscere al mondo intero consacrandolo come il più carismatico “urban artivist” del pianeta.

La tecnica

Dopo le bombolette spray abbandonate presto, JR utilizza da subito per i suoi lavori e progetti la tecnica del “flyposting”. Si tratta principalmente di una azione/arte di guerrilla, utilizzata anche per il marketing, che prevede di attaccare poster o flyer in posti per lo più illegali a scopo informativo. Si usa una carta dal peso molto leggero, stampata con la tecnica flexo e incollata con un gel o colla a base vegetale.

Per Inside Out, la tecnica usata è la stessa, ma ogni “Action Group” diventa padrone dell’azione, dall’idea dei ritratti all’azione da manifestare, all’incollare i poster in una unica exhibition. Sul sito ufficiale, infatti, si possono inviare i ritratti in bianco e nero degli “attivisti” e il team di Inside Out li stampa come poster 36” x 53”, inviandoli alla community per poter creare la performance, attaccando i ritratti insieme in uno spazio pubblico.

Per rendere l’azione ancora più attraente, accattivante e ancor più popolare, JR ha installato inoltre grandi photo booth in differenti luoghi di azione (a Parigi, Abu Dhabi, New York) per far realizzare istantaneamente i ritratti ed essere inclusi nella performance.

Una idea semplice, d’effetto, che in qualche modo ricorda il criterio degli instameet delle nostre community. Ma che in più trasmette un messaggio ben preciso, di denuncia o di speranza.

Se vi viene voglia di creare un’azione per parlare di un tema ed entrare nella storia del progetto ambizioso di JR, cliccate qui. Parteciperete insieme all’artista all’idea di cambiare il mondo. Dentro e fuori.

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