Fiandre: the place to beer!

@drunkenbones
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Servizio a cura di Titti Lauro (@drunkenbones), local manager di @IgersEmiliaRomagna

Grazie all’ente Turismo delle Fiandre ho avuto l’opportunità di scoprire il Belgio e la produzione della Birra. Ho respirato dal primo giorno la volontà di rinnovarsi, mantenendo sempre viva la loro cultura e tradizione, che trova la più alta espressione proprio nella ‘Brouwerij’ (Birrificio in fiammingo). La birra, infatti, non è solo un prodotto tipico del Belgio, ma è anche una filosofia, una parte integrante della cultura e delle origini di questo paese.

Il gruppo messo insieme per questo viaggio? Il più grande blogger italiano di birra, Andrea Turco, un mastro birraio, Nicola Grande, io, che sono stata scelta come rappresentate per Instagramers Italia, Diego Ferreri che aveva il compito di seguirci come videomaker, e Giovanna, un’inviata del Turismo delle Fiandre. Il nostro compito era quello di vivere la vera Beer Experience da diversi punti di vista, il mio era quello di Instagramer e beer lover.

La prima tappa è stata visitare il birrificio Boon a Lembeek, dove abbiamo visto come si può ancora produrre birra in modo tradizionale introducendo la tecnologia. La ricetta, gli ingredienti e il processo sono quelli di sempre, i controlli e la sicurezza dell’impianto, sono invece moderni e automatizzati: il nuovo sposa il vecchio, ottenendo sempre un prodotto di alta qualità.

Dopo essere arrivati a Bruxelles, abbiamo cenato in uno dei posti più tipici per gli amanti della birra: il Restobières. Un locale che vive di amore per il vintage e per la birra, dove i piatti sono gustosissimi e le birre ancora di più. Provate a fare amicizia con il proprietario, un vero personaggio che vi racconterà le sue mille avventure e collezioni. Una splendida serata passata in un ambiente familiare e continuata a piedi per le vie di Bruxelles e una fermata obbligatoria al Moeder Lambic, locale molto noto in città.

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Il secondo giorno del nostro viaggio è iniziato con il birrificio più famoso tra quelli che rimangono ancora legati alla loro storia: Cantillon. Già dagli odori e dai personaggi dentro al birrificio, si può capire quanto sia ancora legato alle sue origini. Birre a fermentazione spontanea, non adatte a palati difficili, ma amatissime da chi riesce ad apprezzarle.

Prima di pranzo ci siamo fermati al De Lambiek Center, un museo della scienza della birra. Frequentatissimo dalle scuole, dove i bambini possono vedere quanto la birra e i suoi ingredienti facciano parte della storia del Belgio.

Quindi è stato il turno di 3 Fonteinen, per veri esperti. Famosa per la sua Geuze e per la conduzione familiare, siamo rimasti estasiati e ci siamo profusi in sorrisi sia per l’ospitalità dei gestori, sia per il tasso alcolico che ormai si stava impossessando di noi. La coppia che gestisce 3 Fonteinen è davvero incantevole: Armand e Lydie, che hanno scelto di non allargare la produzione, nonostante la richiesta sia altissima, per essere sicuri di continuare a produrre osservando la loro tradizione senza compromessi.

Il giorno seguente siamo ripartiti alla volta di Lovanio. Città universitaria, famosa per i tantissimi birrifici tradizionali, è diventata nota nel mondo per uno dei giganti della birra, lo stabilimento Stella Artois, e per lo Zythos, festival delle birre belghe.

La sera è iniziata con la visita al birrificio Domus, un birrificio piccolissimo. A seguire, abbiamo incontrato Marie di Leuven Leisure, un ufficio turistico di Lovanio, che ha personalmente scelto 5 barettini per noi, con altrettante birre da degustare, visto che in occasione dello Zythos Festival, l’Oude Markt si anima ancora più del solito, con l’iniziativa BeerBites, un weekend dove ogni locale della piazza presenta una birra prodotta solo ed esclusivamente per il weekend del festival. La serata è stata meravigliosa, abbiamo ascoltato i racconti di Marie sulle varie birre, su Lovanio e incontrato tanti personaggi del posto. Non volevamo tornare in albergo, ma la fatica ogni tanto si fa sentire, anche se sei felice, un po’ brillo e in splendida compagnia.

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Il mattino dopo è stato necessario considerare di smaltire il buon cibo e l’ottima birra con un giro in bicicletta per Lovanio, dove abbiamo potuto ammirare le opere di Aldo Rossi, architetto italiano, l’abbazia, il castello di Arenberg e il centro universitario, con un parco meraviglioso che riempie l’aria di odori primaverili che hanno fatto da cornice alla nostra pedalata.

Per pranzo ci aspettava una bellissima sorpresa: un cooking workshop con degustazione di birre, presso The Loft, organizzato da Cameleon Events. Ognuno di noi aveva un piatto da preparare, il tutto accompagnato da chiacchiere e risate. In pratica un masterchef per principianti un po’ brilli. Incredibilmente, il pranzo è stato ottimo. Merito degli ingredienti e delle istruzioni, ma mi piace pensare che sia stato anche un po’ merito nostro.

La visita alla fabbrica della birra della Stella Artois ci ha riempito il pomeriggio. E’ stato strano vedere l’esempio di una produzione così massiva e industrializzata, dopo aver visitato tanti birrifici della grandezza di un semplice ufficio di Stella Artois. Ma anche questo fa parte del mondo della birra e vedere le due filosofie a confronto, ti fa apprezzare di più l’amore per la tradizione del popolo delle Fiandre.

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L’ultimo giorno è stato dedicato interamente allo Zythos Festival, il più importante e famoso festival delle birre belghe. Molti espositori presentavano birre nuove ed è stato bello lanciarsi alla loro scoperta. Da amante non esperta della birra, non sono sempre rimasta entusiasta delle mie scelte, ma per fortuna avevo i miei compagni di viaggio, che mi hanno saputo consigliare. Ed è questo il vero spirito dello Zythos. Semplicità e voglia di mettere alla prova il proprio palato. E sicuramente la tipica goliardia belga aiuta molto la buona riuscita di un festival del genere. Tanti sorrisi, tante persone che parlano della propria passione come se fossimo tutti amici, a scambiarci opinioni al bar.

Il ritorno è stato difficile, non per la quantità di cibo e birra di questi giorni nelle Fiandre, ma perché l’esperienza mi ha piacevolmente segnato. Il gruppo era affiatato, i compagni di viaggio e i birrai conosciuti durante le nostre visite, mi hanno aiutato a capire cosa stavo assaggiando. Sicuramente è un’esperienza che vorrei consigliare a tutti gli amanti della birra, ma anche agli amanti della tradizione e di uno stile di vita che predilige la vivibilità e la qualità, piuttosto che il guadagno.

Grazie al Turismo delle Fiandre per questo meraviglioso viaggio.

Chi torna con me a Lovanio?

Per tutte le immagini relative a questo tour, cercate l’hashtag #theplacetobeer14 su Instagram

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