Urban photography: come fotografare un evento anche per Instagram

Il viaggio in USA mi ha dato l’opportunità di scoprire tanti grandi avvenimenti, come il Mardi Gras di New Orleans, ma anche piccole curiosità.

Foto 05-02-15 11 52 33Una di queste (che mi ha colpito) è stata sicuramente la sfilata delle papere al Peabody Hotel di Memphis. Probabilmente molti di voi penseranno al solito show all’americana, ma sappiate che questo simpatico evento richiama molti turisti che ogni giorno si recano nella hall dell’albergo per assistere alla marcia delle papere, che, due volte al giorno, scendono con l’ascensore dal tetto dell’albergo per andare nella fontana della hall, la mattina, rientrando sul tetto la sera, sempre sfilando su un tappeto rosso che porta dall’ascensore alla fontana che le ospita durante la giornata. Tutto inizia con la presentazione del Duckmaster Anthony Petrina che racconta la storia delle papere. Dai lontani anni 30 dello scorso secolo, le quattro star ogni mattina (alle 11) scendono in ascensore dal 12mo piano dell’hotel per passeggiare su tanto di tappeto rosso fino a una fontana situata nel centro della hall. La sera alle 17 ritornano alla loro stanza per la notte.

Ma come può riuscire un fotografo a narrare un evento, piccolo o grande che sia?

Intanto documentandosi in precedenza e, successivamente, interagendo con le persone del luogo per avere una corretta visione d’insieme.

Per creare un racconto fotografico o (se vogliamo chiamarlo anche così) un portfolio, come nel giornalismo, anche in fotografia è sempre bene cercare di attenersi alla regola delle 5 W. Già avevamo parlato di William Eugene Smith e di come, seguendo una logica di racconto, creò il suo famoso “country doctor “ ma adesso entriamo nel dettaglio.

La regola delle 5 W racchiude  sostanzialmente quello che un racconto fotogiornalistico deve contenere:
Who (Chi), What (Che cosa), When (Quando), Where (Dove) e Why (Perché).

Who, ossia chi è il protagonista della nostra storia? Di chi vogliamo parlare? Chi vogliamo ritrarre? Nel caso delle papere ovviamente dovrete fotografarle in un contesto dove sia ben comprensibile la location, la gente che si distribuisce intorno al tappeto rosso sarebbe sicuramente uno dei soggetti da fotografare, come lo sarebbe la porta dell’ascensore anche se, in questo caso, potremmo usare lei immagini delle papere stesse anche per rispondere alla domanda successiva, ovvero what (cosa, in fondo anche se un po’ umanizzate, sono pur sempre animaletti) e l’immagine della fontana (volendo) per rispondere alla domanda why (perché queste papere sfilano tutti i giorni?).

Arriviamo al when (quando). Per un giornalista, grazie alle parole, è più facile definire uno spazio temporale, mentre per un fotografo è necessario avere un po’ di inventiva. Fotografate un biglietto di ingresso all’evento con impressa sopra la data, per esempio, o un orologio particolare, oppure, se dovete documentare un avvenimento importante portatevi carta e penna, scrivete un cartello e fotografatelo in mano a un passante, a un amico… insomma aguzzate l’ingegno! Rispondere a Where (dove) è più facile, soprattutto se siete in una città o in un luogo iconico, altrimenti anche qui giocate con la vostra creatività.

Detto questo per fotografare un evento sono necessarie varie tipologie d’immagini

Campo largo: una foto a campo largo deve ritrarre l’insieme dell’evento. Nel caso della marcia delle papere potrebbe essere la hall dell’albergo con le persone.

Campo stretto: ovvero immagini più ravvicinate che narrano in maniera più accurata una determinata situazione, per esempio le papere sul tappeto rosso.

Dettagli: fotografie che raffigurano dettagli importanti che sono necessari per creare una corretta narrazione del racconto fotografico, per esempio il ritratto del Duckmaster.

Dopo la tecnica, infine, qualche consiglio per non trovarsi impreparati di fronte a un evento che volete ricordare

  • Non eccedete mai con fotografie di dettagli, perché non raccontano il contesto
  • Create un portfolio cromaticamente omogeneo
  • Rispettate gli orari in cui avete fatto le fotografie, quindi non mettete una foto del tramonto seguita da una foto del primo pomeriggio e da una foto in notturna
  • Non selezionate più di 20/30 immagini (massimo, ho esagerato), altrimenti il racconto perde d’ interesse narrativo, risultando ridondante

… ma soprattutto, non mi stancherò mai di dirlo, entrate nella scena!

 

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