Eduardo Kobra: tra #StreetArt, colore e memoria

Ritatto di Arthur Rubinstein fatto in Polonia, ph. @marina.bertoldi
Ritatto di Arthur Rubinstein fatto in Polonia, ph. @marina.bertoldi

E’ arrivato il momento di parlare della forza del colore.

Sì perché l’artista che vi mostro oggi è tra gli street artist più rappresentativi del colore. Non c’è una sua opera che non metta di buon umore. Certo, il colore è sempre di supporto ai grandi giochi geometrici che formano l’immagine che Kobra vuole raffigurare; e poi catturano l’occhio, in una operazione grandiosa e di grande precisione, se si pensa alle dimensioni dei muri giganti, che sceglie di volta in volta a supporto delle sue opere.

Ma l’attenzione al colore non cede di certo il passo alla tecnica. Infatti Eduardo Kobra è un grande disegnatore, uno che la tecnica artistica la conosce davvero benissimo. Lo dimostrano gli straordinari ritratti di personaggi ed icone brasiliane, americane, della storia, dell’arte e della musica contemporanea, che brillano sui muri del mondo, incastonati nella luce di quei giochi di colore caleidoscopici.

Penso che sia questo dunque il suo segreto.

Sa come catturare l’attenzione, in modo sempre molto allegro.

Eppure c’è un lato nostalgico che in lui emerge nell’altro grande filone delle sue opere (numerose), fatto di vecchie immagini di città, volutamente retrò, ispirate agli anni ’20 e ’30 del Novecento. Sarà forse per quel desiderio di tornare a vedere le città americane belle come un tempo, senza inquinamento, né guerre, o riscaldamento globale, temi questi sensibili all’artista contro i quali fa – a suo modo – la sua lotta. Lui stesso infatti dichiara:

“L’idea dei murales è quella di creare una città che non esiste più, così che le persone che non vissero in quel periodo possano vederla e quelle che invece lo vissero, possano avere un momento di memoria o nostalgia.”

Un lavoro, il suo, a metà strada tra il decoro urbano e la documentazione di una storia recente ancora viva nella memoria di molti o da scoprire per le giovani generazioni attraverso un mezzo immediato alla portata di tutti, come appunto è quello della street art. Lo street artist, che è molto giovane, colpisce anche per la sua solare visibilità. Non cela la sua identità, non nasconde i suoi lavori, anzi li palesa e li rende noti sui social, attraverso i quali è davvero molto seguito. Il suo profilo instagram @kobrastreetart conta 80 k followers e due sono i tag attraverso i quali cercare le sue opere (#kobrastreetart contiene 820 media, #edouardokobra addirittura 5650 foto).

Tra un lavoro e l’altro spunta una foto che lo ritrae, una in un momento giocoso con i suoi amici o mentre dipinge. E sapete qual è la particolarità più evidente? Ha sempre il sorriso sulle labbra.

Segno che la Street Art non è solo denuncia, è anche (e soprattutto) gioia. Cosa che l’esplosione del colore deve esprimere.

 

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