Fotografia smartphone: La regola dei terzi e i centri di interesse

La Regola dei Terzi

La Regola dei TerziCon questo post desidero iniziare una rubrica denominata Fotografia smartphone. Per scrivere questa serie di post infatti attingerò a piene mani dalle pagine dell’omonimo libro Fotografia smartphone – Scatta, elabora, condividi che ho pubblicato per APOGEO – Feltrinelli. E come recita il payoff del mio libro, questo sarà un viaggio che partirà dalle basi della fotografia, che valgono sempre anche per la mobile photography, per poi addentrarsi nelle tecniche di editing e post-produzione (rigorosamente da smartphone!) e infine concludere con qualche suggerimento per condividere al meglio i propri scatti e magari aumentare la propria audience su Instagram.

Iniziamo quindi dando priorità alle priorità e partiamo dalle basi della fotografia: le regole della composizione fotografica.

Che tu stia usando una reflex con equipaggiamento da migliaia di euro o un semplice smartphone, la prima cosa da fare è imparare le regole della composizione (o dell’inquadratura) per poi declinarle – e spesso anche infrangerle – a piacimento quando vorrai creare un tuo stile personale. Anzi, più limitato tecnicamente è il device che utilizzi e più attenzione devi porre alla composizione: è la componente più importante per fare una buona foto.

Inquadrare significa di fatto mettere una cornice al pezzo di realtà che vuoi rappresentare. Vedremo subito che poco importa se questa cornice è rettangolare (più adatta alla stampa su carta fotografica) o quadrata (più adatta alla fruizione su supporti elettronici e sui social network); ci sono delle regole che valgono sempre per entrambi i casi.

I centri di interesse e la regola dei terzi

La Regola dei Terzi
La Regola dei Terzi

L’uomo per sua natura riesce a concentrare l’attenzione su un oggetto alla volta. Quando componi la tua foto è bene che tu tenga presente questa limitazione e che posizioni il soggetto correttamente all’interno del quadro. Per fare questo può essere utile utilizzare la regola dei terzi. La regola consiste nel suddividere il quadro (che sia rettangolare o quadrato) in nove zone di eguale superficie: si divide idealmente ogni lato del quadro a un terzo e a due terzi della sua lunghezza tracciando un reticolo come in figura. I punti rossi sono detti centri di interesse, nei quali è bene posizionare il soggetto principale; le linee nere del reticolo sono dette linee di forza, lungo le quali è utile posizionare gli altri soggetti o oggetti a complemento del soggetto principale.

Quindi mettere un soggetto al centro dell’inquadratura è sempre sbagliato? Assolutamente no. Dipende dai casi. Magari potremmo colpire l’interesse dell’osservatore collocando un soggetto al centro dell’inquadratura e ricercando una perfetta simmetria; oppure inquadrando un volto potremmo cercare di avere un lato del viso illuminato e l’altro completamente all’ombra. Diciamo che, in generale, soggetti posti nei centri di interesse rendono la foto più dinamica; potremmo dire più seducente. Tutto ciò ha a che fare con il fatto che, nelle arti umane in genere (pittura, scultura, musica…), c’è un rapporto matematico che da sempre attira l’attenzione del fruitore: la sezione aurea o rapporto aureo.

Un’applicazione banale e immediata della regola dei terzi è quella che ci permette di evitare un classico errore commesso dai neofiti che inquadrano uno scenario: porre la linea dell’orizzonte al centro della fotografia. Invece la linea dell’orizzonte va sempre posta in uno dei due terzi (inferiore o superiore) dell’inquadratura a seconda che ci interessi di più dare rilevanza al cielo o al terreno/mare.

Questa regoletta è talmente utile che anche Instagram ha pensato già dalla versione 3.5 della app di inserire una griglia che faciliti la composizione sfruttando i nove quadranti.

Bene, ora vi sfido a mostrarci i vostri capolavori che sfruttino o che infrangano la regola dei terzi. Pubblicate le vostre foto su Instagram con il tag #IgersItaliaEdit101 e non mancherò di farvi avere un parere. Su Instagram io sono @giariv 😉

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