Molto spesso parlando di street art si dà per scontato che dietro la tag ci sia un uomo. E invece no. L’arte urbana è fatta anche di unghie laccate e tacchi a spillo. Diverse sono le graffittare che armate di bombolette parlano al mondo attraverso la loro arte. Una su tutte Bambi, street artist londinese che, negli ultimi tempi, ha ravvivato la scena artistica urbana internazionale insieme al già noto Banksy.
A renderla celebre fu lo stencil dedicato ad Amy Winehouse che realizzò nel 2011 su un portone di Camden Town, opera oggi restaurata e protetta da Plexiglass. In tale occasione fu considerata dagli addetti ai lavori la “Banksy al femminile”, che oggi realizza le sue opere, sempre molto colorate e brillanti, utilizzando stencil, foglie d’oro e polvere di diamante. I suoi soggetti sono spesso legati a eventi e icone dei tempi moderni, come per esempio il Duca e la Duchessa di Cambridge, Elvis Presley, Angelina Jolie, la Regina Elisabetta, il Papa Benedetto XVI.
Nel novembre 2013 è stata realizzata la prima mostra di Bambi al Walton Fine Arts Gallery di Londra e dal 5 dicembre prossimo la Joseph Fine Art di Londra esporrà una serie di lavori inediti in una mostra a lei dedicata. Come i più grandi street artist, vive il suo essere artista nell’anonimato: di lei sappiamo molto poco, l’unica informazione certa è che si tratta di una ex cantante di successo che a un certo punto della sua vita ha iniziato a ritrarre volti noti dello star system.
Brad Pitt, Angelina Jolie, Rihanna, Robbie Williams e molte altre star hanno pagato fior di sterline pur di avere un ritratto realizzato da Bambi e questo fenomeno, a mio avviso, ricorda la serie infinita di ritratti che le star commissionavano ad Andy Warhol neglia anni ’60 del Novecento.
Il segreto di tanto successo? Probabilmente aver reso POP un’arte che nasce nei sobborghi delle città come strumento di denuncia.
Mettendo per un attimo da parte il significato primordiale di un’opera urbana e analizzando quello che sta accadendo intorno a questo movimento artistico, si può ben dire che Bambi sia riuscita, insieme al più tagliente e diretto Bansky, a monetizzare la street art. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile acquistare un’opera di un graffittaro, oggi invece c’è una lunga, lunghissima lista di attesa tra i VIP che bramano per avere nella propria villa hollyywodiana un ritratto realizzato da Bambi. Sono convinta che Andy Warhol, se fosse ancora in vita, sarebbe fiero di lei.
Ma Bambi quanto è social? A parte il sito, la pagina Facebook e un profilo Twitter purtroppo la nostra graffittara pare non sia ancora pronta a raccontarsi su Instagram, manca infatti un profilo ufficiale che porti il suo nome. Cari amici appassionati di street art, voi che amate seguire i profili degli artisti, dovete accontentarvi degli hashtag dedicati all’artista londinese #bambistreetart #bambistreetartist #femalebanksy, ancora poco popolati.
Per cui se siete in giro per Londra e vi ritrovate davanti a un graffito che nasconde in un angolo un cerbiatto, non esitate a scattare e a condividere su Instagram.
Street Art is a woman. Bambi said!
Very often, speaking about street art we think that obviously behind a Tag there is a man. But it isn’t true. Urban art is also made of painted nails and spike heels. There are several graffiti women who talk to the world through their art and the help of spray cans. One out of all is Bambi, a London street artist who has recently animated the international urban artistic scene with the well known Banksy.
The stencil dedicated to Amy Winehouse that she created in 2011 on a doorway of Camden Town, today restored and protected by Plexiglass, made her famous. On this occasion she was considered, by insiders, the “Banksy female” who today realises her works, always very colourful and bright, using stencil, golden leaves and diamond powder.
Her subjects are often related to events and icons of modern times, such as the Duke and Duchess of Cambridge, Elvis Presley, Angelina Jolie, Queen Elizabeth and Pope Benedict XVI. On November 2013 the first Bambi’s show was held at Walton Fine Art Gallery in London and starting from December 5th the Joseph Fine Art of London will expose several new works in a show dedicated to her. Like the biggest Street artists, she prefers being anonymous: we know very little about her, the only reliable information is that she is an ex successful singer that at a certain point in her life began portraying the new faces of the star system.
Brad Pitt, Angelina Jolie, Rihanna, Robbie Williams and many other stars paid a sack of pounds just to have a portrait made by Bambi and this phenomenon, in my opinion, reminds the infinite series of portraits that the stars commissioned to Andy Warhol in the 60’s.
What is the secret of so much success? Maybe, making POP an art that was born in the outskirts of cities, like complaint instrument. If for a moment we don’t take into consideration the primitive meaning of an urban work and analyze instead what is happening around this artistic movement, we can say that, with the direct and sharp Banksy, Bambi could monetize street art.
A few years ago, buying a work of a graffiti artist would have been unthinkable, but today there is a long, very long waiting list of VIPs who crave a portrait made by Bambi in their Hollywood villa. If Andy Warhol were still alive, I’m sure he would be proud of her. But how social is Bambi? Aside from the site, Facebook page and a Twitter profile unfortunately our “graffitara” seems not to be yet ready to tell herself on Instagram: as a matter of fact an official profile with her name is missing. Dear street art fans who love following the artists’ profiles, you have to be satisfied with the hashtag dedicated to the London artist #bambistreetartist #bambistreetartist #femalebanksy, still scarcely populated/popular. So if you are wandering in London and you find yourself in front of a graffito hiding a fawn in a corner, don’t hesitate to take a photo and to share it on Instagram.
Translated by Classe 4B indirizzo “Turismo” ISIS Follonica