Light painting. La fotografia a colpi di luce di Renato Marcialis

Il 2015, con l’Expo in arrivo, è l’anno del food.

Il cibo è argomento trattato a più livelli e, naturalmente, la fotografia non fa eccezione.

Il nostro anno, in particolare, in attesa dell’instameet nazionale di giugno, si è aperto sul calendario Epson 2015, intitolato “Luci e Ombre”, firmato da Renato Marcialis.

Al Vernissage di Epson abbiamo avuto occasione di parlare con l’autore, Renato Marcialis, che ci ha raccontato il suo progetto, Caravaggio in Cucina, e la sua originale tecnica fotografica, con cui ha realizzato le immagini del calendario.

“Formarsi, sperimentare ed essere sempre aggiornati è ciò che dà continuità al lavoro di un professionista”, ha sottolineato l’autore.

EPS-Calendario_2015_con_Foto_def_Page_10Veneziano di nascita e milanese di adozione, Renato Marcialis a quindici anni comincia a lavorare in uno studio fotografico specializzato in meeting aziendali e matrimoni, per poi passare alla fotografia industriale. Nel 1976 il fratello maggiore Riccardo, già art director affermato, inizia una nuova avventura nella fotografia di gastronomia e propone a Renato una collaborazione. Sarà un sodalizio destinato a durare ben dieci anni, finché Renato si sente pronto ad aprire uno studio per conto suo e nei cinque anni seguenti sarà un fotografo eclettico, passando dalla moda al reportage, dallo still-life alle riprese industriali. Nel 1992 decide di collaborare solo con aziende alimentari e di occuparsi della comunicazione fotografica a tutto tondo, coronando così l’amore per la cucina con il suo talento di fotografo. Dalla sua padronanza nell’uso della luce, delle ombre e dei chiaroscuri nasce una nuova avventura che, con l’ironia che lo contraddistingue, Marcialis ha voluto chiamare “Caravaggio in cucina”, il progetto da cui sono state tratte le immagini del Calendario Epson 2015.

La sua tecnica fotografica prevede l’uso della fotocamera su un cavalletto, immobile, a otturatore completamente aperto, collegata al computer, in uno studio buio, dove il soggetto è illuminato da una serie di “pennellate di luce”, che vengono memorizzate sul sensore della macchina, nel momento in cui con il telecomando viene imposta la chiusura dell’otturatore.

Il risultato è estremamente realistico: un capolavoro che, stampato su canvas, a tutti gli effetti sembra una tela caravaggesca.

Ma si può replicare un effetto del genere con uno smartphone?

L’otturatore del telefonino è purtroppo fisso, pertanto non si può regolare in modalità manuale (almeno non per ora). Tuttavia, ci sono esperimenti interessanti di “light painting” simulati, per esempio, in occasione delle Festività Natalizie, ottenendo effetti per lo più rappresentanti giochi di luce molto evocativi, quasi artistici:

Provate quindi a fare qualche esperimento e a segnalarcelo su Instagram… qualche app come Slow Shutter Cam, per esempio, che simula la gestione manuale dell’otturatore dell’ìPhone, comunque, può fare al caso vostro. Impostate la app e provate a illuminare il vostro soggetto “alla Marcialis” e sperimentate.

Se non riuscite a ottenere l’effetto desiderato, comunque, sappiate che potete usare iPhone e iPad come fonti luminose per la tecnica del light painting, come il fotografo filippino Laya Gerlock che in questo modo ha realizzato interessanti set di still life. Se volete procedere in questo modo, qui trovate un tutorial

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