Fenomeno Banksy. La Street Art tra Instagram e mistero

@jimmychill

È il più famoso, irriverente, misterioso, ironico e geniale street artist che si conosca attualmente sulla scena artistica internazionale. BANKSY.

Originario di Bristol, unico dato certo della sua biografia, Banksy è riuscito a creare intorno a sé una tale leggenda, tra creatività e mistero, tanto da essere considerato già come una sorta di eroe mitologico vivente; è diventato così famoso e conosciuto che – per esempio – il tag #banksy su Instagram racchiude  quasi 360mila foto che fieramente veicolano le sue opere (e anche le sue tantissime imitazioni e ispirazioni) in giro per il mondo.

Artista dal segno graffiante e ironico, viaggia sul contrasto continuo tra i luoghi comuni, le consuetudini di una società “cieca” ai problemi dell’esistenza e le icone di una vita commerciale. I suoi lavori si concentrano principalmente sulla povertà globale e la pace, oltre che, prima di tutti, sull’idea di contrastare il mercato dell’arte delle gallerie e dei musei chiusi a favore dei muri e della città, proprietà di tutti.

Riconosceremmo una sua opera ovunque, segno che la sua arte – realizzata in stencil sull’esempio del maestro Blek Le Rat – è ormai non solo sparsa in molti angoli del globo, ma anche incisiva e distintiva; eppure Banksy è un uomo senza volto, un artista mai visto, ma dalla fama ormai riconosciuta a livello planetario. Il suo merito è anche quello di aver spostato l’attenzione del graffitismo dell’opera strettamente urbana verso azioni popolari e anticonvenzionali: si ricordi la sua intrusione in alcuni importanti musei del mondo nei quali ha posto indisturbato opere della tradizione pittorica, rivisitate in chiave urbana e dissacrante. Ironia della sorte, Banksy è diventato poi un artista da museo, visto che la sua città gli ha dedicato una mostra con molte delle sue creazioni, senza contare l’altissima quotazione raggiunta da alcuni lavori presenti in rinomate gallerie d’arte. Fatto sta che l’artista di Bristol sa come conquistare un pubblico globale: dalla modifica seriale dell’opera musicale (!) di Paris Hilton (palese critica al concetto di talento e di fruizione massificata) al progetto a-work-a-day realizzato negli ultimi mesi a New York, Banksy mostra tutto il suo carattere poliedrico e geniale. Proprio nella Grande Mela l’artista dapprima annuncia la realizzazione di un’opera ogni 24 ore, e poi con tempismo perfetto mostra al mondo dove e quando ha “colpito”, complice anche un sagace uso dei social media; si pensi che il suo profilo Instagram @banksyny ha raggiunto 358k followers con le sole 32 foto dedicate al progetto.

Banksy è consapevole del forte impatto sociale che possono avere le sue opere: è recentissima la sua bimba siriana con il palloncino a forma di cuore, realizzata per ricordare il terzo anniversario del triste e cruento conflitto siriano e riproposta nelle piazze delle città più importanti del mondo condivisa con l’hashtag #WithSyria, che è una reinterpretazione della sua celebre ragazza con il palloncino, a sua volta riproposta dal mondo social in diverse gallery in una sorta di omaggio virtuale.

nobodylikesyou
“Nobody likes me” postata anche sul profilo @igers

Ha fatto il giro del mondo, poi, il recentissimo “Nobody likes me”, che molti hanno condiviso attribuendolo a Banksy (il tag è invaso dalla ripetizione delle foto) in cui l’ignoto artista emulatore ha ritratto un bambino piagnucolante perché il suo feedback su Instagram è pari a  zero (0 comment, 0 like, 0 follow), segno di una generazione che matura se stessa solo attraverso l’apprezzamento globale sviluppato sui social. Gli Instagramers di tutto il mondo non si sono lasciati scappare l’occasione di condividerla ironizzandoci su, compreso il nostro @igers che gli ha dedicato un post nella sua gallery.

Rimane così il muro il suo simbolo di espressione principale, non importa che questo sia un divisorio tra Nazioni in conflitto (quello tra Israele e Palestina nel 2005) o una semplice parete di appartamento (che fa crescere automaticamente il valore dell’immobile: beato il proprietario!). Banksy è così: un artista anonimo, ma dalla firma riconoscibile a occhi chiusi. Un fenomeno a tutto tondo, appunto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Tagged: