Fotografia smartphone: accessori per scattare al meglio

Accessori per fotografare con lo smartphone
Credits: FAI Giovani - Ancona
Accessori per fotografare con lo smartphone
Credits: FAI Giovani – Ancona

Oggi per la rubrica Fotografia smartphone proseguiamo con i suggerimenti pratici per scattare al meglio come abbiamo fatto la volta scorsa quando abbiamo visto come controllare la luce. Anche per i contenuti di questo post verrò liberamente ispirato dalle pagine dell’omonimo libro che ho pubblicato per APOGEO – Feltrinelli.

Siamo tutti d’accordo che, rispetto a una fotocamera di alte prestazioni (sia reflex sia compatta), lo smartphone presenta gran parte dei propri limiti proprio nell’ottica. Personalmente ho sempre sostenuto che questa sua debolezza potesse diventare un vantaggio quando si tratta di scattare senza essere notati cercando di rubare una scena quanto più naturale possibile, senza influenzare il soggetto con la nostra ingombrante presenza.

Questo però non significa che non si possa potenziare adeguatamente il proprio smartphone al fine di superarne qualche limite tecnico senza però snaturarlo del tutto facendolo diventare una fotocamera compatta.

Io personalmente utilizzo la seguente dotazione:

1. Caricabatterie portatile. Scattare foto ed editare mette a dura prova la durata della batteria dello smartphone. Io utilizzo il modello Astro E4 da 13000 mAh della Anker disponibile su Amazon a circa 40,00 €. Questo modello è in grado di caricare l’iPhone circa otto volte… lo metti in borsa e non ci pensi più. A mio parere i caricatori esterni sono nettamente da preferire rispetto a quelli che si integrano con la scocca dello smartphone (tipo le cover con batteria supplementare) perché quest’ultimi non permettono mai ricariche che vanno oltre il 70-90%. Durante le sessioni intensive di shooting come quelle che capitano durante i foto-blog tour (dove si scatta praticamente per tutto il giorno) lo smartphone necessita di due o tre ricariche complete. I caricabatterie esterni inoltre hanno il vantaggio di mantenere la compatibilità con i modelli futuri di smartphone in quanto veicolano la ricarica tramite un cavetto USB. Osservazione: più elevato è il valore delle mAh e più ricariche complete sarai in grado di ottenere.

2. Ottica aggiuntiva. Un limite noto dello smartphone è quello di avere un obiettivo poco performante se paragonato non solo a quelli delle reflex ma anche a quelli delle più economiche fotocamere compatte. Generalmente gli smartphone sono dotati di obiettivo paragonabile ad un 30 mm reflex (quindi un medio grandangolo) il cui svantaggio principale è quello di non essere intercambiabile. Anche in questo caso senza snaturare la praticità dello smartphone si possono utilizzare ottiche aggiuntive. Come criterio di scelta consiglio di orientarti verso quei modelli di obiettivi che abbiano le seguenti caratteristiche: piccoli e compatti, facili e veloci da montare e smontare. Obiettivi piccoli consentono comunque allo smartphone di passare inosservato durante i tuoi scatti di street photography; la velocità di applicazione poi è fondamentale quando il tempo a disposizione è poco come tipicamente capita nei foto-blog tour guidati. Io ti consiglio la serie Olloclip che presenta ad un prezzo accessibile tutte le caratteristiche fin qui viste.

Attenzione! Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, trasformare l’ottica del proprio smartphone da medio grandangolo a grandangolo applicando un’ottica aggiuntiva come la Olloclip, abbassa notevolmente la luce ripresa. È vero che gli obiettivi grandangolari sono in grado di catturare più luce di quelli zoom, ma questo vale quando l’accoppiamento tra ottica e fotocamera è perfetto (diciamo nativo). Personalmente ho verificato che l’accoppiamento della Olloclip con un’ottica preesistente come quella dello smartphone limita l’acquisizione di luce; è un dato di cui tenere conto quando scattiamo in scarsa presenza di luce.

3. Stativo treppiede. Utilizzare il treppiede con lo smartphone è utilissimo quando scattiamo in scarse condizioni di luce o desideriamo realizzare un HDR gestito a mano, ovvero riprendendo più volte una stessa scena con valori di esposizione differenti per poi fondere gli scatti tramite app di fotoritocco come Filterstorm. Anche per questo accessorio però la scelta dovrebbe ricadere a mio parere su quei modelli poco ingombranti e facili da installare al volo. Io uso il set GripTight GorillaPod in grado di stare comodamente nella tasca della giacca. Si applica a qualunque smartphone in un attimo grazie al suo attacco universale e utilizzando un’app dotata di autoscatto come Camera+ o scattando tramite i tasti volume degli auricolari, ecco che si possono ottenere scatti perfettamente nitidi anche al buio.

Foto scattata con GripTight GorillaPod, Olliclip e scatto con volume auricolari.
Foto scattata con GripTight GorillaPod, Olliclip e scatto attivato con volume auricolari.
Foto scattata con GripTight GorillaPod, Olliclip e scatto con volume auricolari.
Foto scattata con GripTight GorillaPod, Olliclip e scatto attivato con volume auricolari.

Mi piace concludere questa prima serie di post dedicati allo scatto con un consiglio che forse farei meglio a definire più un motto, un manifesto: nel dubbio, scatta! Con questo non voglio dire che cercare di applicare le regole della composizione in fase di scatto non sia una buona prassi. D’altro canto non mi sento neanche di abbracciare completamente la regola della lomografia che recita non pensare, scatta.

La virtù sta nel mezzo giusto? Sono convito allora che ognuno di noi debba trovare il proprio baricentro nelle azioni che svolge. Ma nel cercare il tuo baricentro, mentre sei accovacciato sotto il sole per riprendere da un insolito punto di vista il gioco di prospettive che regalano due binari che puntano all’infinito, non riuscendo a distinguere un granché di quello che inquadri per via del riflesso sul display dello smartphone, scatta più che puoi! Lavora di intuito: anche se non vedi bene, cambia l’angolazione del tuo smartphone e scatta da ogni posizione. Acquistare più biglietti ti dà più probabilità di vincere la lotteria. E quando torni a casa puoi scoprire piacevolmente che lo scatto che meno ti aspettavi, l’ultimo che hai fatto di una lunga serie, con una giusta raddrizzata qua e una ritagliata là, può diventare il tuo capolavoro. Ma soprattutto, quando sei accovacciato sui binari, scatta prima che passi il treno!

Dal prossimo post iniziamo a parlare di editing.

Tagged: